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Il volume si apre con un saggio generale della specialista Maddalena Cima che tratta della produzione del vetro in senso cronologico dalla Mesopotamia al Mediterraneo ellenistico alla Roma imperiale fino al Tardo-antico e al Cristianesimo e nei suoi usi come suppellettile di un fragile lusso fino all'impiego come decorazione architettonica degli edifici più sontuosi (mosaici e incrostazioni). Maria Antonietta Tomei ha condotto invece una rassegna ragionata della presenza del vetro negli autori latini commentando passi dalle fonti che ne restituiscono la percezione degli antichi di una fragile bellezza. Il contributo di Giovanna Bandini affronta la materia vetro dal punto di vista chimico-fisico, approfondendo le cause del suo degrado e il delicato restauro dei manufatti provenienti da scavi archeologici. Nel volume sono presentati inoltre contesti di recente acquisizione dall'Umbria e dal Veneto, oltre che, naturalmente, da Roma Un repertorio iconografico sterminato e di grande qualità con foto a piena pagina dei capolavori assoluti dell'arte del vetro. Una raccolta di oggetti dai maggiori musei italiani ed europei, un centinaio dei quali inediti, usciti per la prima volta dal caveau della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma dopo lunghi e attenti restauri.